CHE COS’È LA CCHS?
La Sindrome da ipoventilazione centrale congenita (CCHS o Maledizione di Ondina) è una malattia genetica che coinvolge il sistema nervoso autonomo, il quale controlla le funzioni automatiche del corpo, tra cui la respirazione. È congenita perché i bambini sono nati con questa malattia, anche se alcuni potrebbero non presentare problemi subito dopo la nascita. È centrale perché coinvolge il sistema nervoso centrale, cioè il cervello. I centri respiratori sono situati alla base del cervello (tronco encefalico), appena sopra il punto in cui il midollo spinale entra nel cranio. L’ipoventilazione è più grave durante il sonno.
Possono verificarsi problemi di respirazione anche durante la veglia, sebbene di solito in misura più lieve. I disturbi respiratori si presentano quindi con diversi livelli di gravità: da una respirazione insufficiente abbastanza lieve, limitata ad alcune fasi del sonno, con una respirazione normale da svegli, fino a una completa cessazione della respirazione durante il sonno e una respirazione gravemente insufficiente durante la veglia, che può manifestarsi soprattutto con problemi di alimentazione (in particolare durante l’infanzia) o di concentrazione.

 
CHE COSA CAUSA LA CCHS?
Negli ultimi anni, abbiamo scoperto che la CCHS è causata da un problema di un gene specifico, che influisce sullo sviluppo del tessuto nervoso cerebrale all’inizio della vita fetale. Si pensa che tale anomalia, nella maggioranza dei casi, sorga spontaneamente al momento della formazione dell’embrione, una situazione nota come mutazione spontanea. Il gene anomalo sarà presente in tutte le cellule del neonato, mentre, di solito, sarà inalterato nei genitori. Tuttavia, sappiamo che, in oltre 5-10% dei casi, un genitore può essere portatore dell’anomalia genetica. Il genitore può presentare quest’anomalia genetica in tutte le cellule del corpo o solo in alcune. Questo in parte spiega perché, dopo un test genetico positivo, in alcuni genitori è stata rilevata l’ipoventilazione, mentre la maggior parte non la presenta.

L’anomalia genetica influisce sulla regione di controllo, chiamata PHOX2B, di uno di una coppia di geni sul cromosoma numero 4 (ci sono 23 coppie di cromosomi in ogni cellula del corpo). Il gene PHOX2B è responsabile dello sviluppo del tessuto cerebrale durante la formazione dell’embrione, vale a dire prima delle 8 settimane di gravidanza. In un punto del gene, è presente una serie di 20 aminoacidi, chiamati alanine; il gene mutato arriva ad avere 24-33 alanine. Questa mutazione viene chiamata espansione ripetuta di polialanina. Quest’anomalia non si riscontra nei soggetti normali. Il gene PHOX2B è stato quindi descritto come un gene-malattia. Gli esperimenti sui topi hanno dimostrato che, se entrambi i geni sono affetti, i feti non sopravvivono alla gravidanza.
I soggetti che presentano la mutazione del gene PHOX2B hanno una probabilità del 50% di trasmettere il gene alterato ai figli. I soggetti portatori del gene potranno subire una qualche influenza della mutazione, e a seconda del tipo di mutazione essi potranno essere portatori sani, ossia non manifestare la malattia a livello clinico. Ultimamente la malattia viene riscontrata, a seguito di indagini specifiche, in alcuni adulti per i quali in precedenza non era stato sollevato alcun sospetto. Se un adulto con mutazione del gene PHOX2B ha un figlio, è possibile rilevare l’eventuale presenza della mutazione nel feto all’inizio della gravidanza.

QUALI PARTI DEL CORPO INFLUENZA LA CCHS?
Il problema principale riguarda la respirazione, ma può essere interessata qualunque parte del corpo che viene controllata dal sistema autonomo, compresi cuore, occhi, tratto gastrointestinale, cervello e pelle.

  • RESPIRAZIONE – I soggetti affetti dalla malattia sviluppano l’ipoventilazione, più marcata durante il sonno rispetto alla veglia.
    I soggetti non percepiscono le variazioni di ossigeno e anidride carbonica nel sangue e non vi reagiscono automaticamente, come farebbero i soggetti non affetti dalla malattia. Ciò può provocare insufficiente gonfiamento dei polmoni, scarsa crescita e sviluppo lento, polmonite grave, stress per il cuore, crisi convulsive, lesioni cerebrali e decesso.
  • CUORE – I soggetti affetti da CCHS possono presentare pause nel ritmo cardiaco (arresto sinusale), che possono manifestarsi con episodi di vertigini, collasso o convulsioni. In alcuni casi, è necessario l’impianto di un pacemaker cardiaco. I casi lievi non rischiano di presentare questa complicanza.
  • ALIMENTAZIONE E INTESTINO – La malattia può influenzare il controllo nervoso di esofago, stomaco e intestino. Se è interessato l’intestino crasso, possono presentarsi stipsi grave o distensione addominale (nota come malattia di Hirschsprung) ed è necessario un intervento chirurgico intestinale. Se sono interessati l’esofago e lo stomaco, possono presentarsi disturbi digestivi, difficoltà di deglutizione e scarso appetito.
  • CERVELLO E SISTEMA NERVOSO
    Alcuni soggetti possono presentare altri problemi che interessano il cervello e lo sviluppo. Possono presentare difficoltà di apprendimento, epilessia o problemi visivi e uditivi. Inoltre, nei primi anni di vita, sono più comuni episodi di spasmi affettivi con colorito blu, innescati da rabbia, dolore o paura, rispetto ai bambini non affetti.

I soggetti affetti da forme più gravi di CHS sono anche a rischio di sviluppo di crescite anomale delle cellule nervose che fanno parte del sistema nervoso autonomo (tumori delle cellule nervose). Tali anomalie possono presentarsi in forme benigne (innocue) o maligne (cancerose).